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CIFRARIO DI CESARE


Il cifrario di Cesare è un cifrario a sostituzione o a scorrimento. Questi sistemi mirano a nascondere il messaggio senza rendere incomprensibile il messaggio stesso. Giulio Cesare fu uno dei primi ideatori di un vero e proprio codice cifrato. Il Cifrario di Cesare contiene i due elementi caratteristici di un codice di cifratura: l'algoritmo e la chiave. L'algoritmo può essere noto a tutti, mentre la sicurezza della cifratura sta nella mancata divulgazione della chiave.

RIFERIMENTI STORICI
 
Giulio Cesare diede vita ad uno dei più antichi algoritmi crittografici di cui si abbia traccia storica. Lo scopo dell’algoritmo era rendere incomprensibili messaggi o comandi militari che venivano inviati alle legioni. La sicurezza di tale trasmissione risiedeva nel fatto che  il nemico non era in possesso della chiave di decifratura. Svetonio nellaVita dei dodici Cesari”(un'opera del II secolo d.C.) riferisce che Giulio Cesare proteggesse la propria corrispondenza personale utilizzando un cifrario a sostituzione nel quale ogni lettera del testo in chiaro veniva sostituita dalla lettera che la seguiva di tre o più posti nell'alfabeto. Al tempo tale metodo crittografico era sicuro ed efficiente poiché non esistevano metodi di soluzione universali che segnarono la nascita della crittoanalisi e che erano in grado di rompere una simile cifratura. Uno dei primi metodi fu l'analisi delle frequenze che nacque in Arabia attorno all'anno 1000 e che rese tutti i modelli crittografici di questo tipo facilmente decifrabili. Nel corso della storia il metodo di Cesare ha ispirato un sistema usato ancora oggi per offuscare parti di un messaggio in modo da non renderle immediatamente comprensibili, il ROT-13, un semplice cifrario monoalfabetico.
 
I "pizzini" di Provenzano
 
Un rudimentale sistema di cifratura basato sul cifrario di Cesare fu utilizzato anche da Bernardo Provenzano per proteggere informazioni rilevanti attraverso l’uso dei suoi famosi pizzini.  Piccoli foglietti di carta con i quali il boss della mafia, durante la sua latitanza, riceveva informazioni e impartiva ordini. Il sistema scelto da Provenzano era abbastanza semplice: si trattava di sostituire ad ogni lettera il numero corrispondente alla posizione nell'alfabeto sommato a 3 e di comporre così un singolo, lungo numero.
 
 
DESCRIZIONE CIFRARIO DI CESARE
 
Il modello di cifrario è stato realizzato utilizzando due listelli mobili di legno, da incassare nelle apposite guide, e da uno fisso. Su ogni listello è stato applicato l’alfabeto anglosassone. Il listello mobile inferiore ci permette di spostare le lettere rispetto all’alfabeto centrale che rimane fisso. Inoltre sul listello superiore è stato posizionato un alfabeto disposto in ordine inverso ampliando in tal modo sia la capacità di trasposizione che la semplicità di cifratura e codifica.
 
 
FUNZIONE
 
In generale si dice cifrario di Cesare una cifra nella quale la lettera del messaggio chiaro viene spostata di un numero fisso di posti, non necessariamente tre (come da “manuale”); un esempio è la cifra che secondo Svetonio (che si occupò dell’analisi del cifrario) era usata da Augusto, dove la A era sostituita dalla B, la B dalla C fino all'ultima lettera dell'alfabeto latino, la X, che era sostituita da una doppia A.
 
 
MODALITA’ D’USO
 
Il Cifrario di Cesare è una cifra monoalfabetica molto semplice, nella quale la lettera chiara viene sostituita dalla lettera che la segue di tre posti nell'alfabeto: la lettera A è sostituita dalla D, la B dalla E e così via fino alle ultime lettere che sono cifrate con le prime come nella tabella che segue (che fa riferimento all'odierno alfabeto internazionale). Lo storico Svetonio non dice nulla su come cifrare le ultime lettere dell'alfabeto; di solito si intende che si proceda circolarmente ricominciando dalla A come nella lista seguente (alfabeto latino):
 
Chiaro   ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVX
Cifrato  DEFGHIKLMNOPQRSTVXABC
 
che nell'alfabeto latino moderno diventa:
 
Chiaro   ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
Cifrato  DEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZABC
 Poiché l'alfabeto internazionale è composto da 26 caratteri sono possibili 26 cifrari di Cesare diversi dei quali uno (quello che comporta uno spostamento di zero posizioni) darà un cifrato uguale al messaggio chiaro iniziale. Dal punto di vista della crittoanalisi il cifrario di Cesare è debolissimo essendoci solo 25 cifrari diversi.
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