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Collezione di matematica
Sezione: INFORMATICA
SCHEDA PERFORATA o Punch card

Categoria principale

Matematica

Ambito

informatica

Periodo

seconda metà del XX secolo

Numero inventario

28

Dimensioni

18 x 8

Materiali

cartoncino

Donatore

Patrizia Cassieri

   

APPROFONDIMENTI

SITO ESTERNO - IBM punch card (in inglese)




DESCRIZIONE
Ѐ costituita da un cartoncino rettangolare di dimensioni standard sul quale si possono individuare 80 colonne e 12 righe.

FUNZIONE
Unità periferica, dispositivo che costituisce il mezzo di comunicazione tra l'uomo e l'elaboratore elettronico. Svolge, inoltre, la funzione di memoria ausiliaria per il calcolatore e di archivio di informazioni per l'utente.
La scheda perforata costituiva il supporto per i dispositivi lettore di schede e perforatore di schede.
La particolarità dell'angolo tagliato serviva ad evitare che fosse essere inserita al contrario.

MODALITÀ D’USO

La evidenziazione delle righe e delle colonne veniva agevolata da una stampa. In ogni colonna si può rappresentare un carattere, perforando secondo un certo codice alcune delle 12 posizioni della colonna stessa (codice Hollerit). La scheda rappresentava il mezzo più usato per il passaggio dell’informazione dall’utente al calcolatore, per i seguenti motivi:
- essa poteva essere facilmente perforata, senza impegnare il calcolatore, con delle macchine autonome elettromeccaniche, simili a macchine da scrivere;
- un pacco di schede era un insieme pratico da maneggiare e consentiva la sostituzione solo delle schede da modificare;
- le schede erano di facile interpretazione in quanto all’atto della perforazione di una colonna veniva stampato in alto il corrispondente carattere.
Il pacco di schede relative ad ogni singolo programma era però molto ingombrante: l’informazione contenute in 200.000 schede (che occupano il volume di una scrivania) poteva essere contenuta in solo nastro magnetico. Lo stesso dicasi per la velocità di trasferimento dei dati al calcolatore.

NOTIZIE STORICHE
Nella prima generazione di computer, dagli anni venti agli anni cinquanta del XX secolo, le schede perforate erano il supporto d'elezione per l'immagazzinamento e il trattamento dei dati. Durante i tardi anni settanta e fino ai primi anni ottanta, la scheda perforata fu accantonata come supporto di registrazione per i dati e sostituita dai floppy disk.
La nascita delle schede perforate precede di molto quella dei computer. Già nel 1725 Basile Bouchon usò rotoli di carta perforata su telai per regolare il motivo ornamentale da riprodurre sulla stoffa, e nel 1726 il suo collaboratore Jean-Baptiste Falcon migliorò il progetto utilizzando sequenze di schede, rendendo più semplice il cambiamento di programmazione della macchina. Il telaio Bouchon-Falcon era semi-automatico e richiedeva l'inserzione manuale del programma; nel 1801 Joseph Jacquard usò schede perforate metalliche per il controllo di un telaio di grande successo, maggiormente automatico, noto come telaio Jacquard.
Nel 1837 Charles Babbage, artefice dell'idea di una macchina calcolatrice programmabile, adottò il sistema a schede perforate di Jacquard per il controllo della sequenza di calcoli nel progetto del suo motore analitico (EN). Questo tipo di schede fu usato per l'immissione dei dati nelle prime macchine calcolatrici del tardo XIX secolo. La versione brevettata da Herman Hollerith l'8 giugno 1887 ed usata dalle schedatrici meccaniche dello U.S. Census nel 1890, era costituita da un cartoncino rettangolare della dimensione approssimativa di 90x215 mm, con fori rotondi: apparentemente tale dimensione fu scelta in modo da essere pressoché coincidente con quella delle banconote statunitensi di allora, così che gli scaffali destinati allo stoccaggio del denaro potessero essere utilizzati anche per le sue schede. Le prime applicazioni delle schede perforate utilizzavano schede specifiche; solo nel 1928 le schede perforate ed i relativi lettori divennero componenti generiche e la loro dimensione fu standardizzata esattamente a 7-3/8x3-1/4 pollici (187.325x82.55 mm), con uno spessore di 7 millesimi di pollice (ovvero circa 143 schede per pollice, chiamate anche deck).
Nel 1896 Hollerit fondò la Tabulating Machine Company, vincitrice del contratto di fornitura di macchine per schedatura per il Census Bureau e che nel 1911 si fuse con altre aziende dando vita alla Computing Tabulating Recording Co. (C-T-R), più nota, a partire dal 1924, con il nome di IBM.

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